Il principio del compenso muscolare

Un muscolo si contrattura perché, nell’economia del gesto tecnico, i muscoli sinergici allo specifico movimento sono ipotonici. Attivandosi con maggiore facilità e frequenza, durante il gesto sportivo o nella fase di preparazione specifica, è sottoposto a un sovraccarico funzionale che, conseguentemente, darà origine a un “sintomo” (dolore). Kendall (2001) afferma che «I muscoli eccessivamente lunghi sono generalmente deboli e consentono un accorciamento adattativo dei muscoli antagonisti».

Con il taping kinesiologico cerchiamo, in questa specifica evenienza, di compensare le tensioni con modalità applicative diverse:

  1. decompressiva del muscolo contratturato o retratto
  2. stabilizzante dei muscoli ipotonici sinergici

Studio Kinesica - tapingQuesto principio sta alla base della nuova concezione applicativa con una visione specifica sull’osservazione della catena cinetica interessata, per evidenziare degli squilibri mio-articolari e quindi affrontare la patologia con una visione ancora più globale. Nel corso di un’attività sportiva le informazioni propriocettive svolgono un ruolo chiave nell’organizzazione, nel controllo e nella coordinazione del gesto tecnico. La stimolazione cutanea afferente prodotta dal nastro darà una maggiore capacità di attivazione sinergica delle varie catene cinetiche, determinando un impatto senso-motorio facilitante per ottimizzare la risposta motoria al feedback efferente.

Nessuna parte della catena cinetica si attiva isolatamente, ma ciò avviene in sinergia con i muscoli, le articolazioni e i propriocettori globalmente. Importante è l’affermazione di Philippe Souchard: «I muscoli della dinamica hanno come ruolo quello di realizzare il movimento, mentre i muscoli della statica sono destinati in modo particolare a resistere al movimento» .

In una visione patogenetica i muscoli della statica svilupperanno l’ipertonia e la retrazione, mentre i muscoli della dinamica andranno incontro a ipotonia e “rilasciamento”. Quando un muscolo della statica si trova stirato a una delle sue estremità, tenderà sempre, per riflesso antalgico o per continuare ad assicurare la sua funzione anti gravitaria, a recuperare la sua lunghezza perduta in un’altra fisiologia (compenso tissutale), oppure nell’altra estremità.

Così ci saranno muscoli “vittoriosi” e muscoli “vinti”, che daranno inoltre origine a compensi articolari. In questo modo la retrazione di un solo muscolo si propaga, in modo antalgico, con relè ossei e di tensioni vittoriose, in tensione vinta, seguendo le regole del rispetto delle funzioni egemoniche equilibratrici (Souchard, 2000). Ogni deviazione ossea sarà fissata, a livello di ogni segmento, dai muscoli antagonisti complementari.

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